123SCUOLA Geografia Storia Ed. Civica Articoli HTML Contatti

NOTIZIA NOTIZIA LETTERATURA

Italiano - Letteratura

A Silvia

A Silvia

Commento

Contesto, argomento, messaggio

Nel 1828, dopo la parentesi dedicata alla prosa con le Operette Morali, Leopardi ritorna alla poesia. Il componimento A Silvia segna l’inizio della sua nuova fase lirica. Nei versi, il poeta rievoca un episodio accaduto circa dieci anni prima: la morte di una giovane cameriera di casa Leopardi (identificata con Teresa Fattorini, figlia del cocchiere), stroncata dalla tisi a soli ventun anni. La ragazza, chiamata nella poesia Silvia, coetanea del poeta, diventa il simbolo di sogni infranti e giovinezza spezzata.

Il testo di A Silvia si divide in due parti: nelle prime tre strofe, Leopardi rievoca il passato e l'ambiente di Recanati, evocando il ricordo di Silvia, simbolo della giovinezza e delle speranze perdute. La giovane, identificata con Teresa Fattorini, vive un’esistenza serena e inconsapevole del tragico destino che l’attende. Il poeta ricorda l’atmosfera idillica della sua gioventù, carica di aspettative, rappresentata dal canto di Silvia e dai profumi della primavera.

Nelle ultime tre strofe emerge la consapevolezza della realtà dolorosa: la morte precoce di Silvia diventa il simbolo della fine delle illusioni giovanili, mentre Leopardi riflette sull’arido "vero" della vita. Egli accusa la Natura, indifferente alle speranze umane, e medita sul destino dell’uomo, diviso tra una morte prematura o una sopravvivenza priva di gioia. La conclusione del componimento sottolinea il contrasto tra le illusioni della giovinezza e la desolazione della vita adulta, culminando nella consapevolezza che la morte è l’unico destino certo e ineluttabile.

In questo componimento quindi,attraverso il ricordo di Silvia, il poeta medita sull'inevitabile infelicità che accompagna l'esistenza umana e sul tragico svanire delle speranze. La  morte precoce di Silvia si trasforma in un potente simbolo della disillusione che segna il passaggio all'età adulta.

 

Lingua, stile e forma metrica

Metro: Canzone composta da sei strofe libere, senza schema fisso.

Tra le figure retoriche si segnalano le seguenti:

  • Apostrofi v. 1: «Silvia»; v. 29: «o Silvia mia»; v. 36: «o natura, o natura»; v. 43: «o tenerella»; vv. 54-55: «cara compagna dell’età mia nova, mia lacrimata speme»; v. 61: «tu misera»;
  • Numerosissime allitterazioni: è ripetuta varie volte la sillaba «vi», che compare anche nel nome «Silvia»: «vita» (v. 2), «fuggitivi» (v. 4), «salivi» (v. 6), «sedevi» (v. 11), «avevi» (v. 12), «solevi» (v. 13), «soavi» (v. 28), «perivi» (v. 42), «vedevi» (v. 42), «schivi» (v. 46), «festivi» (v. 47), «mostravi» (v. 63); si verificano anche allitterazioni delle lettere «t», «m» ed «n».
  • Diversi enjambement: «sonavan le quiete / stanze» (vv. 7-8); «peria fra poco / la speranza mia dolce» (vv. 49-50); «negaro i fati / la giovanezza» (vv. 51-52); «questi / i diletti» (vv. 56-57); «la fredda morte ed una tomba ignuda / mostravi» (vv. 62-63);
  • Anafore: «Che pensieri soavi, / Che speranze, Che cori» (vv. 28-29); «perché non rendi poi..../ perché di tanto...» (vv. 38-39); «questo è quel mondo? Questi / i diletti... / Questa la sorte...» (vv. 56-59)
  • Metonimie: «sudate carte» (v. 16); «faticosa tela» (v. 22); «lingua mortal»

 

Parafrasi e note utili per il commento

TESTO PARAFRASI
  1. Silvia, rimembri ancora
    Quel tempo della tua vita mortale,
    Quando beltà splendea
    Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
    E tu, lieta e pensosa, il limitare
    Di gioventù salivi?

     

    Sonavan le quiete
    Stanze, e le vie dintorno,
    Al tuo perpetuo canto,
    Allor che all’opre femminili intenta
    Sedevi, assai contenta
    Di quel vago avvenir che in mente avevi.
    Era il maggio odoroso: e tu solevi
    Così menare il giorno.

     

    Io gli studi leggiadri
    Talor lasciando e le sudate carte,
    Ove il tempo mio primo
    E di me si spendea la miglior parte,
    D’in su i veroni del paterno ostello
    Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
    Ed alla man veloce
    Che percorrea la faticosa tela.
    Mirava il ciel sereno,
    Le vie dorate e gli orti,
    E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
    Lingua mortal non dice
    Quel ch’io sentiva in seno.

     

    Che pensieri soavi,
    Che speranze, che cori, o Silvia mia!
    Quale allor ci apparia
    La vita umana e il fato!
    Quando sovviemmi di cotanta speme,
    Un affetto mi preme
    Acerbo e sconsolato,
    E tornami a doler di mia sventura.
    O natura, o natura,
    Perchè non rendi poi
    Quel che prometti allor? perchè di tanto
    Inganni i figli tuoi?

     

    Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
    Da chiuso morbo combattuta e vinta,
    Perivi, o tenerella. E non vedevi
    Il fior degli anni tuoi;
    Non ti molceva il core
    La dolce lode or delle negre chiome,
    Or degli sguardi innamorati e schivi;
    Nè teco le compagne ai dì festivi
    Ragionavan d’amore

     

    Anche peria fra poco
    La speranza mia dolce: agli anni miei
    Anche negaro i fati
    La giovanezza. Ahi come,
    Come passata sei,
    Cara compagna dell’età mia nova,
    Mia lacrimata speme!
    Questo è quel mondo? questi
    I diletti, l’amor, l’opre, gli eventi
    Onde cotanto ragionammo insieme?
    Questa la sorte dell’umane genti?
    All’apparir del vero
    Tu, misera, cadesti: e con la mano
    La fredda morte ed una tomba ignuda
    Mostravi di lontano.

  1. O Silvia, ti ricordi ancora
  2. quel periodo della vita mortale,
  3. quando la bellezza splendeva
  4. nei tuoi occhi felici e furtivi
  5. e tu, felice e riflessiva, ti avvicinavi
  6. alla soglia della giovinezza?
  7. Le stanze silenziose
  8. e le vie circostanti risuonavano
  9. per il tuo canto ininterrotto e spontaneo,
  10. quando sedevi, dedita
  11. ai lavori femminili, e assai felice
  12. di quell’indeterminato futuro che avevi in mente.
  13. Era il mese di maggio pieno di profumi primaverili:
  14. e tu eri solita trascorrere così le tue giornate.
  15. Io abbandonando a volte i miei
  16. amati studi e i testi  su cui faticavo,
  17. sui quali si spendeva la miglior parte
  18. di me stesso e della mia adolescenza,
  19. dai balconi della casa paterna
  20. porgevo l’udito al suono della tua voce,
  21. e a quello della mano che
  22. scorreva veloce sulla tela.
  23. Perdevo lo sguardo nel cielo sereno,
  24. per le strade invase dal sole e per gli orti,
  25. e di qui il mar che appare all’orizzonte, e quindi
  26. le montagne Il linguaggio umano non può esprimere
  27. quel che io provavo allora nel mio cuore.
  28. Che pensieri delicati ed indecifrabili,
  29. che speranze, che passioni, o Silvia mia!
  30. Quanto felice ci appariva allora
  31. la vita umana e il suo destino!
  32. Quando ripenso a tali fiduciose illusioni,
  33. un moto dell’animo mi stringe
  34. in modo acerbo e senza consolazione possibile,
  35. e torno a soffrire per la mia sorte sventurata.
  36. O natura, o natura,
  37. perché non restituisci mai
  38. ciò che prometti? Perché
  39. inganni così tanto i figli tuoi?
  40. Tu, tormentata e sconfitta da un male incurabile,
  41. prima che l’inverno inaridisse i campi,
  42. ti spegnevi, o tenerella. E non potevi così vedere
  43. il fiore degli anni tuoi;
  44. non ti addolciva il cuore
  45. ora la lode dei tuoi capelli corvini
  46. ora gli sguardi innamorati e pudici;
  47. né con te le compagne nei giorni di festa
  48. discutevano d’amore.
  49. Di lì a poco morì pure l
  50. la mia dolce speranza: il destino ha negato
  51. ai miei anni anche
  52. la giovinezza.
  53. Ah mia speranza fonte di lacrime,
  54. cara compagna della mia gioventù,
  55. come sei trascorsa!
  56. È questo quel mondo che avevamo sperato?
  57. Questi i piaceri, l’amore, le opere, gli accadimenti
  58. di cui tanto discutemmo insieme?
  59. Questa è la sorte dell’umanità?
  60. All'apparire della verità
  61. tu, misera, sei caduta: e con la tua mano
  62. indicavi da lontano la fredda morte
  63. e la tomba ignuda.

123scuola_gruppo_facebook
123scuola Instagram
test b VIDEO UTILI LETTERATURA

Vai alla versione stampabile di questo documento

test b VIDEO UTILI LETTERATURA

AD

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità fissa ed i contenuti sono frutto ed espressione della volontà personale degli utenti. Questo sito non fornisce alcuna garanzia sull' accuratezza e completezza dei contenuti riportati e si riserva il diritto di modificare ed aggiornare dette informazioni senza preavviso alcuno.
Copyright © 2018 www.123scuola.com

Copyright 2022 www.123scuola.com | Pagine visitate: 748128[117631]