NOTIZIA NOTIZIA LETTERATURA
1. Ugo Foscolo
Ugo Foscolo, nato nel 1778 a Zacinto, un'isola del Mar Ionio sotto il dominio di Venezia, morì nel 1827 in esilio in Inghilterra. Foscolo sentì la propria origine come una predestinazione alla letteratura e fece trasparire questo sentimento nelle sue opere. Animo inquieto, di lui Isabella Teotochi Albrizzi scrisse questo:
«L’animo è caldo, forte e disprezzator della fortuna e della morte. L’ingegno è fervido, rapido, nutrito di sublimi e forti idee; [...] Pietoso, generoso, riconoscente, pare un rozzo selvaggio a’ filosofi de’ nostri dí. Libertà, indipendenza sono gli ideali dell’anima sua. Si strapperebbe il cuore dal petto, se liberissimi non gli paressero i moti tutti del suo cuore... Animo fervido, ma sincero, come lo specchio, che non illude né inganna...»
1.1. Biografia
Figlio (forse) di un aristocratico veneziano decaduto diventato medico e di una donna greca, fu segnato ben presto, quando aveva 10 anni, dalla morte del padre dopo la quale si trovò a sostenere madre e fratelli. Trasferitosi con la famiglia a Venezia, Foscolo studiò principalmente come autodidatta, mostrando un forte interesse per la letteratura, la filosofia classica e le idee degli illuministi.
Il 17 ottobre 1797, con il Trattato di Campoformio, Napoleone cedette Venezia all’Austria, ponendo fine alla lunga indipendenza della Repubblica. Questo gesto causò in Foscolo una profonda delusione; il Poeta decise di lasciare Venezia e viaggiò tra Bologna e Firenze e Milano. Qui collaborò per alcuni periodici tra cui il “Monitore italiano”, strinse amicizia con Vincenzo Monti e conobbe Giuseppe Parini e Vittorio Alfieri.
Nel 1801 vive un terribile lutto: Il fratello Giovanni si suicida per sottrarsi a un processo per debiti di gioco.
Nel 1808, cercò di aumentare le entrate come professore universitario a Pavia, ma la cattedra venne soppressa nel 1815 con il crollo dell'Impero napoleonico e il Congresso di Vienna. Con il ritorno degli austriaci in Italia nel 1815, Foscolo scelse l'esilio volontario, prima in Svizzera e successivamente in Inghilterra.
Durante il soggiorno in Inghilterra, visitò Manchester, rimanendo scioccato dall'assenza dell'aristocrazia e dal dominio borghese concentrato sul massimo profitto sfruttando i lavoratori. Qui, anche per far fronte ai numerosi problemi di carattere economico, si dedicò all'attività di giornalista e di critico letterario. Sebbene inizialmente accolto con simpatia dagli Inglesi, non riuscì mai a integrarsi completamente e visse in povertà a Londra, morendo nel 1827 da solo con la figlia.
Nel 1871, con la nascita dell'Italia, le sue ceneri furono deposte nella basilica di Santa Croce a Firenze, accanto alle tombe di Macchiavelli, Michelangelo, e Galilei, i grandi che aveva cantato nei Sepolcri.
1.2. Le opere
Ugo Foscolo ha lasciato una serie di opere le più importanti delle quali sono le seguenti:
“Le ultime lettere di Jacopo Ortis”: Questo romanzo epistolare, pubblicato nel 1802, narra la storia di Jacopo Ortis, un giovane patriota italiano che si trova in esilio a Parigi. Attraverso le sue lettere, esprime il suo amore per l’Italia e la sua disillusione riguardo alla politica e alla società.
“I Sonetti”: Si tratta di una raccolta di dodici componimenti poetici, noti per la loro profondità emotiva e la loro bellezza formale. Tra i più celebri vi sono:
“Dei Sepolcri”: Quest’opera, (si tratta di un carme) composta nel 1807, è un poema civile che esplora il tema della memoria e dell’importanza dei monumenti funerari. L'idea di base afferma che le sepolture fungono da tramite per il ricordo e consentendo ai defunti di persistere nella memoria dei loro cari.
“Le Grazie”: Anche se rimasta incompiuta, questa opera riflette l’ideale di civiltà e bellezza. Foscolo cerca di elevare l’uomo attraverso l’arte e la cultura.
Opere minori:
Queste opere riflettono la profondità e la passione di Ugo Foscolo, rendendolo una figura fondamentale nella storia della letteratura italiana.
1.3. Poetica
Nella poetica e nella prosa di Ugo Foscolo emergono concetti fondamentali che delineano la sua visione artistica e filosofica:
Eternità della Poesia: Per Foscolon la poesia diviene un mezzo per superare l'effimero della condizione umana, offrendo una dimensione atemporale e duratura.
Eroismo alla maniera Alfieriana: Foscolo adotta un concetto di eroismo influenzato dal modello di Vittorio Alfieri. L'eroe foscoliano è colui che si oppone al tiranno, lottando per la libertà e per la giustizia. La morte dell'eroe, spesso per mano propria, rappresenta la liberazione da un destino avverso.
Ricordo e ruolo dei Sepolcri: Il tema del ricordo è centrale nella poetica di Foscolo, particolarmente evidente nella sua opera "Dei Sepolcri". Questo concetto è legato alla memoria dei defunti e alla preservazione del passato attraverso i monumenti funerari, riflettendo la preoccupazione per la fugacità dell'esistenza.
Amore per la Patria e identità nazionale: Foscolo nutre un profondo amore per la patria e si impegna nella ricerca di un'identità nazionale. Questo sentimento patriottico si combina con la passione per l'arte, sottolineando il ruolo della cultura e della letteratura nella costruzione di una nazione.
Libertà: La ricerca della libertà, sia individuale che collettiva, costituisce un elemento chiave nella poetica di Foscolo. La lotta contro l'oppressione e l'affermazione della libertà personale sono temi ricorrenti, intrecciati con il suo ideale eroico.
In sintesi, la poetica di Ugo Foscolo riflette una fusione di elementi illuministici, neoclassici e romantici. Pur abbracciando una visione materialistica della vita e della morte, il poeta si confronta con la componente romantica e individualistica della sua esistenza. Gli ideali umani come l'amore, la bellezza, la patria e l'eroismo, sebbene possano apparire come illusioni destinate a essere distrutte dalla vita, costituiscono pilastri fondamentali che persistono nonostante le delusioni, conferendo forza al poeta nel navigare attraverso un sistema che spesso si rivela inesorabile.
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