1. Caratteristiche del mito
1.1 Che cos'è il mito
Il mito è un genere narrativo che affonda le sue radici nelle culture antiche e ha lo scopo di spiegare, attraverso storie simboliche, le origini del mondo, i fenomeni naturali, le tradizioni e le credenze di un popolo. I miti spesso coinvolgono divinità, eroi, creature soprannaturali o eventi straordinari. Sono una delle forme più antiche di racconto e sono stati tramandati oralmente per secoli prima di essere scritti.
Nei miti, gli esseri umani si trovano a interagire con divinità, creature sovrannaturali, e forze della natura personificate.
A volte i luoghi in cui si svolgono le vicende mitologiche sono legati alla geografia reale ma arricchiti da una dimensione magica e simbolica: montagne sacre, foreste incantate, regni degli dei o abissi marini inaccessibili agli uomini comuni. Anche il tempo del mito è particolare: non segue una cronologia storica, ma un "tempo mitico", sospeso e indeterminato, spesso collocato in un passato remoto, un’epoca leggendaria "prima del tempo" come lo conosciamo.
Ci sono vari tipi di miti, tra cui:
- Miti cosmogonici: spiegano la creazione dell'universo e del mondo. Un esempio è il mito greco di Gaia e Urano, che rappresentano la Terra e il Cielo.
- Miti teogonici: raccontano la nascita e la genealogia degli dèi, come nel caso delle divinità olimpiche greche.
- Miti antropogonici: spiegano la nascita dell'umanità, come il mito di Prometeo che crea l’uomo e gli dona il fuoco.
- Miti eziologici: spiegano le origini di tradizioni, usanze o fenomeni naturali.
I miti non sono semplici storie fantastiche, ma rispondono anche a bisogni profondi dell’essere umano di comprendere il mondo e il proprio posto in esso. Nelle culture antiche, i miti avevano anche una funzione educativa e religiosa, trasmettendo valori e credenze fondamentali.
Ogni civiltà e ogni popolo possiede i propri miti, nati in tempi antichissimi e tramandati attraverso la tradizione orale. In queste narrazioni, ciascuna cultura ha dato la propria interpretazione dell'origine del mondo, degli dèi, degli esseri umani e dei fenomeni naturali, della vita e della morte. I miti di diverse parti del mondo sono strettamente connessi alla nascita delle religioni; infatti, in molte civiltà antiche, i testi che contenevano i racconti mitologici erano considerati sacri.
1.2 Tecniche narrative e linguistiche
Il linguaggio del mito è solenne e poetico, spesso ricco di simboli e metafore che rendono i racconti affascinanti e profondi. A differenza di altri generi, i miti non cercano un tono realistico, ma un linguaggio che possa dare voce a ciò che è misterioso e sacro. I dialoghi tra i personaggi possono avere un carattere oracolare, carico di significati nascosti.
La narrazione del mito è solitamente in terza persona, come se una voce antica e impersonale raccontasse storie che appartengono all'intera comunità. Questo tipo di narrazione conferisce al mito un’aura di universalità, facendo sentire i lettori o ascoltatori come parte di un retaggio comune.
I miti vengono spesso tramandati oralmente, il che significa che ogni racconto può avere diverse versioni a seconda della cultura che lo narra, anche se mantiene un nucleo narrativo simile. Le ripetizioni, le formule fisse e i canti sono elementi tipici dei miti che aiutavano i narratori a ricordarli e a trasmetterli di generazione in generazione.
1.3 Perché leggere il mito oggi
I miti più antichi raccontano l'origine del mondo, mentre altri spiegano l’origine di riti e cerimonie religiose, fondamentali per comprendere il funzionamento di una società del passato. Per questo motivo, i miti sono oggi una preziosa fonte di informazioni sulle credenze e la vita quotidiana delle antiche civiltà. Alcuni miti, inoltre, rappresentano simbolicamente temi e sentimenti universali che riguardano ogni essere umano, come l'amore, l'invidia, la gelosia, la vendetta e la giustizia; altri trasmettono verità universali, valide per tutti.
2. Un po' di storia
2.1 La storia del genere
Il mito è uno dei generi narrativi più antichi al mondo. Le sue origini risalgono alle prime civiltà umane, come quelle della Mesopotamia, dell'Egitto, dell'India e della Grecia antica, dove veniva utilizzato per spiegare i fenomeni naturali e le domande sull'esistenza. I miti rispecchiano le credenze religiose e i valori di queste antiche società, fungendo da guida spirituale e culturale.
Uno dei cicli mitologici più celebri è quello greco, che comprende la cosmogonia (racconti sulla nascita del mondo e degli dei) e le vicende degli eroi come Eracle, Teseo e Achille. Questi miti hanno influenzato profondamente la cultura occidentale e continuano a essere fonte di ispirazione per la letteratura e l’arte.
Parallelamente, altre culture svilupparono i loro miti: la mitologia norrena con le sue storie di Odino, Thor e i giganti; la mitologia egizia con i racconti di Osiride e Iside; e le grandi epopee indiane come il Mahabharata e il Ramayana, che raccontano le battaglie tra dei e demoni e le gesta di eroi divini.
Con l'avvento delle grandi religioni monoteiste, come il cristianesimo e l'islam, il ruolo del mito cambiò. I miti antichi furono reinterpretati e, in molti casi, persero la loro funzione religiosa diretta per diventare parte di un patrimonio culturale e letterario. Tuttavia, il loro potere simbolico e la loro capacità di esplorare i misteri dell'universo rimasero intatti.
Nel corso dei secoli, l'interesse per il mito si è rinnovato con il Romanticismo e il risorgere della mitologia nordica e celtica. Nel Novecento, autori come Carl Gustav Jung e Joseph Campbell hanno studiato i miti in chiave psicologica, vedendo in essi espressioni di archetipi universali e di dinamiche profonde della psiche umana.
Oggi i miti continuano a vivere sia nella cultura popolare che nella letteratura moderna, influenzando generi come il fantasy e la fantascienza, ma anche nei racconti che affrontano le grandi domande sull’esistenza e il senso della vita.
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