Il nome è una parte variabile del discorso che indica persone, oggetti, animali, sentimenti... insomma ogni elemento della realtà, concreto o astratto.
Il nome si può distinguere nelle seguenti categorie:
Significato
comune: indica persone, oggetti, animali in modo generico (cane, gatto, tavolo, uovo)
concreto: indica tutto ciò che può essere percepito con i nostri sensi (profumo, tuono, mare, zucchero)
astratto: indica sentimenti, pensieri, idee, emozioni e tutto ciò che non può essere percepito dai nostri sensi (paura, gioia, coraggio, intuito)
individuale: indica una sola persona, un solo oggetto, un solo animale (sedia, libro, scatola, giornale)
collettivo: nome che, pur al singolare, indica un insieme di persone, oggetti o animali (sciame, gregge, squadra)
Forma
Genere
maschile: (lo zaino, il lupo, lo gnomo, il cuoco)
femminile (la borsa, la maestra, la lingua, la finestra)
di genere comune: nomi con un'unica forma per il maschile e il femminile, il cui genere è definito grazie alla presenza dell'articolo (il cantante/la cantante, il giornalista/la giornalista)
di genere promiscuo: nomi di animali con un'unica forma per il maschile e per il femminile, il cui genere è definito grazie all'aggiunta dell'aggettivo maschio/femmina (il falco maschio/il falco femmina; la tigre maschio/la tigre femmina)
Numero
singolare: (uccello, casa, serpente, mummia)
plurale: (uccelli, case, serpenti, mummie)
invariabile: nomi con un'unica forma per il singolare e per il plurale, il cui numero è definito solo dalla presenza dell'articolo (la virtù/le virtù; il brindisi/i brindisi; il gorilla/i gorilla; lo sport/gli sport)
difettivo: nomi che hanno solo il singolare o solo il plurale, mancano quindi di uno dei due numeri (la superbia, il Natale, dicembre, le forbici, le manette)
sovrabbondante: nomi che hanno due forme per il plurale, spesso con significati diversi (il braccio - i bracci/le braccia; il ciglio-i cigli/le ciglia), o due forme per il singolare (lo sparviero/lo sparviere), o due forme per il singolare e due per il plurale (l'orecchio/l'orecchia-gli orecchi/le orecchie)
Struttura
primitivi: nomi formati da radice e desinenza (can-e, campan-a, erb-a, fior-e)
derivati: nomi che derivano da un nome primitivo, il cui significato viene modificato grazie all'aggiunta di un prefisso e/o di un suffisso (cane/can-ile; campana/campan-ile; erba/dis-erban-te; fiore/fioraio)
alterati: nomi che derivano da un nome primitivo il cui significato è parzialmente modificato grazie all'aggiunta di un suffisso; si distinguono a loro volta in: