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Storia

III media - La Seconda Guerra Mondiale - La caduta del Fascismo e la Resistenza (1943-1944)

La caduta del fascismo

1 La fine del regime fascista

Nel luglio del 1943, le forze angloamericane sbarcarono in Sicilia. L'avanzata rapida degli Alleati accelerò il declino del fascismo, già in crisi a causa dei fallimenti militari e delle gravi condizioni di vita della popolazione. I principali sostenitori del regime, tra cui il re, gli imprenditori e i vertici militari, per preservare i propri interessi e evitare il coinvolgimento nel crollo del fascismo, decisero di rimuovere Mussolini.

Nella notte tra il 24 e il 25 luglio, il Gran Consiglio del fascismo votò la sfiducia nei confronti del duce; Vittorio Emanuele III ordinò l'arresto di Mussolini e lo fece rinchiudere sul Gran Sasso, mentre il maresciallo Pietro Badoglio divenne il nuovo presidente del Consiglio.

Badoglio confermò l'alleanza con i tedeschi, deludendo coloro che speravano nella fine del conflitto ma nel frattempo, avviò trattative segrete con gli Alleati. I'8 settembre 1943 fu annunciato l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati, ma l'alleanza con la Germania rimase in vigore, creando una situazione ambigua .

Il 19 settembre, il re e il governo si rifugiarono a Brindisi sotto la protezione degli americani, senza dare indicazioni chiare all'esercito, che quindi fu abbandonato a se stesso: molti soldati abbandonarono le armi e cercarono di tornare a casa, mentre altri furono catturati dai tedeschi e deportati in Germania o uccisi.

Nei giorni successivi all'8 settembre, le truppe tedesche occuparono rapidamente l'Italia centro-settentrionale e liberarono Mussolini.

 

IN SINTESI>> Nel luglio 1943, gli Alleati sbarcarono in Sicilia, accelerando il declino del fascismo. I principali sostenitori del regime decisero di rimuovere Mussolini per preservare i loro interessi. Badoglio, il nuovo presidente del Consiglio, confermò l'alleanza con i tedeschi ma avviò trattative segrete con gli Alleati. L'armistizio fu annunciato l'8 settembre 1943, ma l'Italia rimase in una situazione ambigua. Il 9 settembre, il re e il governo si rifugiarono a Brindisi sotto la protezione degli americani, lasciando l'esercito allo sbando. Le truppe tedesche occuparono rapidamente il centro e il nord Italia e liberarono Mussolini.

 

2 L'Italia divisa in due

I nazisti riuscirono a bloccare l'avanzata degli Alleati lungo la "linea Gustav" vicino a Cassino, nel Lazio. Questo portò a una spaccatura in due parti dell'Italia:

  • a Sud, c'erano gli Angloamericani e il governo di Badoglio e del re (che come abbiamo visto si erano rifugiati a Brindisi), noto come il "Regno del Sud";
  • nell'Italia centro-settentrionale occupata dai Tedeschi, Mussolini dichiarò la monarchia decaduta e istituì la Repubblica Sociale Italiana (RSI), con capitale a Salò, piccolo paese sul lago di Garda.

I "repubblichini", i sostenitori del nuovo governo fascista, pur adottarondo un'ideologia simile al fascismo, erano sostanzialmente controllati dai nazisti.

Il 13 ottobre 1943, Badoglio dichiarò guerra alla Germania, portando l'Italia a combattere al fianco dei suoi ex nemici.

 

IN SINTESI>> Durante la guerra, l'Italia si divise in due: al Sud c'erano gli Alleati con il governo di Badoglio, mentre al Nord i nazisti sostenevano la Repubblica Sociale Italiana di Mussolini a Salò. I "repubblichini" condividevano ideologie fasciste e parzialmente naziste ma, in pratica, erano controllati dai nazisti. Nel 1943, l'Italia dichiarò guerra alla Germania, unendosi agli Alleati.

 

2. La Resistenza

Durante la fase finale della guerra, mentre gli Alleati collezionavano vittorie, in diversi Paesi europei, gruppi di cittadini volontari si unirono per condurre azioni di resistenza clandestina contro i nazisti e i fascisti; In Italia questo fenomeno ha preso il nome di Resistenza.

2.1. La Resistenza in Europa

La Resistenza assunse diverse forme a seconda del Paese in cui si sviluppoò e operò, ma ovunque fu una lotta di liberazione nazionale contro gli invasori e i governi collaborazionisti. I partigiani, come venivano chiamati i membri della Resistenza, condussero azioni di sabotaggio, guerriglia, scioperi e diffusione di stampa clandestina antinazista.

In Francia la Resistenza fu guidata dal generale De Gaulle. La Resistenza si diffuse anche in Grecia e in modo più intenso in Jugoslavia, dove il maresciallo Tito organizzò un movimento partigiano e divenne il punto di riferimento della Resistenza nei Balcani a partire dal 1943. La liberazione di Belgrado nell'ottobre 1944 fu in gran parte guidata dai suoi partigiani comunisti. Tuttavia, le azioni portate avanti dai partigiani di Tito non colpirono solo i nazifascisti ma anche, in maniera indiscriminata, la popolazione civile innocente.

In quesa tragica vicenda, tra i più colpiti ci furono gli italiani che spesso, in maniera sistematica, furono infoibati: furono cioè buttati, spesso ancora vivi, nelle foibe, inghiottitoi naturali tipici delle aree carsiche, usate come fosse comuni per far sparire i corpi di coloro che venivano uccisi.

 IN SINTESI>> La Resistenza in Europa, una lotta di liberazione nazionale, assunse forme diverse in vari Paesi. I partigiani compivano azioni di sabotaggio, guerriglia e diffondevano stampa clandestina antinazista. In Francia, De Gaulle istituì un Comitato di liberazione nazionale che divenne il governo provvisorio dopo la liberazione di Parigi nel 1944. In Grecia e Jugoslavia, Tito guidò la Resistenza contro nazifascisti e collaborazionisti, ottenendo il supporto degli Alleati. La liberazione di Belgrado nel 1944 fu un risultato significativo. Tuttavia, alcuni gruppi partigiani si resero colpevoli di violenze indiscriminate, come evidenziato dalle tragedie delle foibe, in cui persero la vita anche migliaia di italiani.

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