L'Africa Centrale comprende i Paesi situati tra il Tropico del Cancro e l'Equatore. Si tratta di una zona poco omogenea dal punto di vista storico, etnico e ambientale. Al suo interno è possibile individuare tre sub regioni: il Sahel, l'area del Golfo di Guinea a ovest e il Corno d'Africa ad est.
Dal punto di vista demografico l'Africa Centrale è caratterizzata da una forte crescita demografica e dalla contemporanea presenza di analfaberismo, bassa speranza di vita, povertà e scarse condizioni igienico sanitarie. Nel complesso nell'Africa Centrale vivono circa 450 milioni di persone.
1. La Nigeria [Google map] [carta] [cartine varie] [cartina e info treccani] [enciclopedia britannica]
Bandiera | Superficie | Popolazione | Capitale | |
923.769 km² | 177.155.754 | Abuja |
1.1 Nigeria: territorio e clima
La Nigeria confina a nord con il Niger, a nord-est con il Ciad, a est con il Camerun e a ovest con il Benin. Si affaccia a sud sul Golfo di Guinea. Il suo territorio può essere diviso in due grandi regioni:
Per quanto riguarda l'idrografia il Paese oltre al Niger (4160 km) e al Benue (1400 km) presenta molti fiumi tra cui quelli che scorrendo a nord-est, alimentando il Lago Ciad.
La diversa quantità e durata delle precipitazioni determina una notevole varietà climatica e ambientale. A sud, sulla costa, il clima è tropicale umido, con piogge abbondanti, mentre verso l'interno il clima diventa progressivamente più arido. Dalla foresta pluviale, che caratterizza le coste meridionali, si passa alla savana dalle alte erbe e infine alla steppa settentrionale.
1.2 Nigeria: popolazione ed economia
Nel 2014 la Nigeria è diventata la prima economia dell'Africa e cresce ormai da anni al ritmo del 6-8% annuo. Il motore della crescita è il petrolio. ma malgrado ciò la Nigeria rimane uno dei Paesi più poveri e arretrati del mondo. I proventi del petrolio infatti hanno arricchito una ristretta fascia della popolazione mentre il resto vive, con meno di 400 $ l'anno, in condizioni ai limiti della sussistenza.
L'industria e i servizi sono molto meno sviluppati che in Egitto o in Sudafrica e la maggior parte delle competenze tecniche e ingegneristiche necessarie all'industria del petrolio devono essere importate dall'Europa.
Escludendo il petrolio, l'agricoltura è il settore economico più fiorente. Si coltivano soprattutto manioca, arachidi, caucciù, cacao e palma con il sistema delle piantagioni che, pur essendo competitivo, espone il Paese ai rischi connessi al calo della domanda.
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2. Etiopia [Google map] [carta] [cartine varie] [cartina e info treccani] [enciclopedia britannica]
Bandiera | Superficie | Popolazione | Capitale | |
1.064.063 km² | 96.633.458 | Addis Abeba |
2.1 Etiopia: territorio e clima
Il Paese può essere sommariamente ripartito in quattro grandi regioni: l’Acrocoro Etiopico, la Dancalia la fossa di Galla e il deserto di Ogaden
L'Altopiano etiopico (o Acrocoro) è il più grande altopiano al mondo di origine vulcanica. Questa zona è ideale per l'isediamento umano grazie all'altitudine (in media 2000m) che rende le temperature miti. L'altopiano è diviso in due dalla fossa di Galla, una profonda depressione che fa parte della Rift Valley. La Dancalia è una zona a nord-est nella quale si trova una delle più grandi depressioni della terra. A est infine si trova il deserto di Odagen che occupa circa un quarto dell'etiopia e che prosegue in Somalia
2.2 Etiopia: popolazione ed economia
La popolazione etiope ammonta a circa 100 milioni di abitanti distribuiti soprattutto sull'Altopiano etiopico. La popolazione è tuttora in crescita a causa del tasso di natalità medio-alto e dell'aumento della speranza di vita. La popolazione è in media giovanissima ma la malnutrizione e l'analfabetismo sono molto diffusi. Sotto il profilo culturale e religioso, la nazione etiope è fra le più antiche e coese dell'Africa. L'islam (circa il 30% della popolazione) è concentrato lungo le zone di frontiera con la Somalia, mentre il cristianesimo (chiesa ortodossa etiopica e protestante, oltre il 60% dei credenti) è prevalente al nord e al centro del Paese.
L'Etiopia è un Paese ricco di risorse naturali, adatto all'insediamento umano e all'agricoltura ma poco industrializzato. Per comprendere in un colpo d'occhio la situazione dell'economia etiope basta guardare la composizione del PIL. Non solo l'agricoltura fornisce quasi metà della ricchezza complessiva (47%), ma l'industria appare totalmente sottosviluppata (10,8). Lo schema è ancora più impressionante se si pensa che l'agricoltura impiega l'85% della forza lavoro etiope. Il PIL pro capite è il più basso del mondo.
Tutte le terre, in Etiopia, appartengono allo Stato, che provvede ad assegnarle ai contadini. I terreni etiopi sono fertilissimi, grazie al suolo vulcanico degli altopiani. Tuttavia la mancanza di infrastrutture idriche adeguate rende difficile l'irrigazione e vincola le rese alle precipitazioni; un paio d'anni di siccità bastano a produrre un drastico calo nei raccolti. I maggiori investimen dello Stato, che esercita un ruolo dominante anche nell'industria riguardano i settori tessile, conciario e dell'energia idroelettrica. Nel complesso l'Etiopia è uno dei Paesi più poveri del mondo.
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