Iliade - Proemio


Cantami, o Diva, del pelide Achille

l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all'orco generose travolse alme d'eroi, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l'alto consiglio s'adempìa), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de' prodi Atride e il divo Achille. E qual de numi inimicolli? Il figlio di Latona e di Giove. Irato al Sire destò quel Dio nel campo un feral morbo, e la gente perìa: colpa d'Atride, che fece a Crise sacerdote, oltraggio.

Parafrasi

Cantami, o Musa, dell'ira rovinosa di Achille,

figlio di Peleo, che causò molte morti e dolori agli Achei, gettò nell'Ade molte vite valorose di eroi, e lasciò le loro salme come cibo per cani e uccelli (così si compiva il volere di Zeus), da quando si divisero litigando Agamennone, figlio di Atreo, signore di eroi e il divino Achille. E quale degli Dei li rese nemici? Il figlio di Latona e di Zeus (cioè Apollo). Arrabbiato con Agamennone causò una pestilenza, e la gente moriva: colpa di Agamennone che fece oltraggio al sacerdote Crise.

 

🙏 L’invocazione alla Musa

All’inizio del proemio troviamo anche la tradizionale invocazione alla Musa, tipica dell’epica antica. L’aedo (il poeta-cantore) chiede alla divinità dell’ispirazione poetica di aiutarlo a cantare una storia così importante. Questo ci ricorda che, secondo i Greci, la poesia era una forma di arte sacra, ispirata direttamente dagli dèi.

🎯 I temi principali

Il proemio si concentra su un elemento preciso: l’ira di Achille, l’eroe greco più forte tra gli Achei. Questa ira “funesta”, cioè distruttiva, è causata da un torto subito da Agamennone, il comandante dell’esercito greco, che gli sottrae una schiava. La collera di Achille avrà conseguenze disastrose per i Greci: la sua assenza dalla battaglia provocherà infatti molte morti, fino alla perdita di Patroclo, suo amico carissimo.

Il poeta, quindi, non racconta tutta la guerra di Troia, ma si concentra su un episodio preciso, ambientato negli ultimi giorni del conflitto, mettendo al centro le passioni umane: l’ira, il dolore, il senso dell’onore.

💬 Conclusione

Il proemio dell’Iliade è un esempio perfetto di come la poesia epica metta insieme eroismo e tragedia, onore e sofferenza. La figura di Achille viene mostrata fin da subito come umana e complessa: non un eroe perfetto, ma un uomo che si arrabbia, soffre, e compie scelte difficili. La sua ira non è solo personale: è il motore che fa partire l’intera vicenda.

 


 

Commento:

  1. L’invocazione alla Musa (θεά, "dea"):
    Il poema inizia con una richiesta alla divinità ispiratrice, tipica della tradizione epica. Omero non si presenta come autore autonomo, ma come tramite di una verità superiore. Questo sottolinea il carattere sacro e universale del racconto.

  2. Il tema centrale: la μῆνις (mēnis, "ira") di Achille:
    L’ira è il motore dell’intera Iliade. Non è un semplice sentimento umano, ma una forza distruttiva e divina (ὀλομένην, "funesta"), che porta sofferenza sia agli Achei sia ai Troiani. Achille, eroe semidivino, incarna questa ambivalenza: la sua ira è tanto gloriosa quanto tragica.

  3. Le conseguenze dell’ira:
    L’ira di Achille provoca morti innumerevoli (μυρί᾽ ἄλγεα, "infinite sciagure"), la profanazione dei cadaveri (ἑλώρια τεῦχε κύνεσσιν, "rese preda per i cani") e il compiersi del destino (Διὸς βουλή, "il volere di Zeus"). La violenza è descritta senza edulcorazioni, evidenziando l’orrore della guerra.

  4. La causa del conflitto:
    L’ira nasce dalla lite (ἐρίσαντε) tra Agamennone (Ἀτρεΐδης, "figlio di Atreo") e Achille, un contrasto che riflette tensioni sociali e morali: il conflitto tra autorità regale (Agamennone) e valore individuale (Achille), tra onore e orgoglio.

  5. L’intervento divino (vv. 10-12):

  1. Struttura e stile:

 

Interpretazione complessiva:

Il proemio condensa i temi portanti dell’Iliade: l’ira come forza distruttiva, la gloria e la sofferenza degli eroi, il ruolo del fato e degli dèi. Omero non celebra la guerra, ma ne mostra le conseguenze, ponendo domande eterne sul potere, l’onore e la fragilità umana. La grandezza del poema sta proprio in questa ambivalenza: Achille è insieme eroe e vittima, la sua ira è tanto maestosa quanto tragica.


Copyright 2022 www.123scuola.com | Pagine visitate: 877002[246470]

www.123scuola.com