Luigi Pirandello


1. Luigi Pirandello

1.1. Biografia

Nato ad Agrigento nel 1867, Luigi Pirandello compie gli studi di Lettere a Palermo e Roma, conseguendo la laurea a Bonn, in Germania. Tornato a Roma, lavora come insegnante di Letteratura italiana e si sposa, iniziando nel frattempo a scrivere le prime novelle. Nel 1903, due gravi eventi segnano profondamente la sua vita: il fallimento della miniera di zolfo di famiglia e la malattia mentale della moglie, che viene ricoverata in manicomio. Le ansie e le preoccupazioni di questo periodo si riflettono nelle sue opere teatrali, caratterizzate da vicende paradossali che rispecchiano la crisi di inizio secolo.

Nel 1924, Pirandello aderisce al Partito Fascista. La sua fama internazionale culmina nel 1934 con il premio Nobel per la letteratura. Muore a Roma nel 1936.

1.2. Le opere

La produzione di Luigi Pirandello è molto ricca e include novelle, romanzi e opere teatrali.

Per quanto riguarda le novelle va segnalata la raccolta "Novelle per un anno" risponde al progetto, rimasto incompiuto, di scrivere una novella per ogni giorno dell'anno. Le novelle partono da eventi imprevedibili che sconvolgono la vita dei protagonisti, dimostrando l'assurdità dell'esistenza. Molti soggetti delle novelle riappaiono nelle opere teatrali.

Tra i sette romanzi, i più importanti sono:

Per quanto riguarda invece le opere teatrali il dramma più significativo, è Sei personaggi in cerca d'autore (1921). La trama vede una compagnia di attori che sta provando uno spettacolo quando sei persone irrompono, affermando di essere personaggi di un dramma incompiuto dall'autore e quindi incapaci di vivere come opera d'arte. I personaggi desiderano rappresentare il loro dramma sul palcoscenico, affermando che non si tratta di una finzione ma della loro realtà.

1.3. Il pensiero e la poetica

Le opere di Pirandello riflettono il disagio esistenziale di un'epoca di crisi, con rapidi cambiamenti che compromettono l'identità individuale, per cui l'autore, a buon diritto, può essere inserito tra i grandi del Decadentismo.

L'opera in cui (forse) si può leggere meglio il suo pensiero è "Uno, nessuno e centomila". Pirandello ritiene che gli uomini, per conformarsi agli schemi sociali, indossino maschere che soffocano la loro vera natura. Questo tema è centrale nelle sue opere, dove i protagonisti non hanno identità fisse, ma si adattano a chi li osserva. Alcuni personaggi, come Mattia Pascal per esempio, cercano di sfuggire a questa prigionia attraverso il rifiuto della vita sociale; altri scelgono la strada del sogno e della follia.

Tratti tipici della sua poetica sono il relativismo (la verità non è assoluta ma relativa) e il pessimismo conseguenza della condizione dell'individuo costretto a ruoli inautentici.

Pirandello usa spesso l'ironia (nel 1908 scrive un saggio intitolato L'umorismo) per svelare le contraddizioni della vita, evidenziando l'assurdità dell'esistenza umana, spesso ridotta a un teatro di marionette.

 

CURIOSITA' >>  Le opere di Pirandello sono state adattate diverse volte per il cinema. Nel 1921 uscì "Ma non è una cosa seria," tratto dalla sua commedia omonima. Nel 1924, il regista francese Marcel L'Herbier adattò "Il fu Mattia Pascal" per il grande schermo. Negli anni Trenta, Pirandello collaborò con la Metro Goldwyn Mayer per la trasposizione cinematografica di "Come tu mi vuoi," con Greta Garbo come protagonista. Pirandello seguì le riprese a Hollywood e il film uscì nel 1932 con il titolo "As You Desire Me."

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