Nel panorama letterario, la tendenza al realismo trova espressione nel Naturalismo, una corrente originaria dalla Francia che sostiene che il compito della letteratura sia quello di rappresentare la realtà in modo obiettivo, utilizzando il metodo delle scienze naturali. Il caposcuola del Naturalismo è il parigino Émile Zola (1840-1902), autore di un ciclo di romanzi che traccia l'evoluzione della società francese attraverso cinque generazioni di una famiglia, toccando tutte le classi sociali.
Secondo i principi del Naturalismo, lo scrittore deve assumere un approccio scientifico, rappresentando la realtà in modo oggettivo e analizzandone in modo distaccato i meccanismi, identificati nei tre fattori della razza (eredità), del milieu (ambiente geografico e sociale) e del moment (contesto storico). Il romanzo diventa così un "pezzo di vita", preferibilmente tratto dalle classi più svantaggiate della società industriale, come nel caso di Germinal, che narra le vicende dei minatori oppresse dallo sfruttamento e dalla povertà.
In Italia, alcuni autori, ispirandosi al naturalismo, danno vita al Verismo, un movimento che deriva dal concetto di "vero", nel senso che lo scrittore descrive la realtà - anche quando è cruda e misera - in modo veritiero, senza emettere giudizi. Rispetto al Naturalismo, le principali caratteristiche del Verismo sono:
Il principale esponente del Verismo è Giovanni Verga, le cui opere, ambientate nella Sicilia del suo tempo, hanno come protagonisti pescatori e contadini costretti a una lotta disperata per la sopravvivenza.
www.123scuola.com