1. Il conflitto si allarga
1.1. L'invasione tedesca della Russia
Nel 1941, nonostante il Patto Molotov-Ribbentrop, Hitler invase l'URSS. Le motivazioni erano molteplici:
L'offensiva contro l'Unione Sovietica, nota come "operazione Barbarossa", ebbe inizio il 22 giugno 1941 senza alcuna dichiarazione di guerra preventiva. Anche in questo caso, Hitler mirava a concludere l'operazione in maniera fulminea.
Gli obiettivi delle imponenti forze armate tedesche (Wehrmacht) erano Leningrado (attualmente San Pietroburgo), Mosca e il Mar Nero. L'Armata Italiana (ARMIR) partecipò anche all'attacco.
1.2. La resistenza sovietica
Inizialmente l'offensiva nazifascista sembrò avere successo. Entro l'autunno del 1941, i Tedeschi avevano occupato i Paesi baltici, l'Ucraina, la Bielorussia e la Crimea settentrionale.
Ma i russi utilizzarono una tattica che i tedeschi non si aspettavano. Infatti, di fronte all'avanzata nemica, l'Armata Rossa cominciò a ritirarsi verso est, (smantellando gli impianti industriali e trasferendoli oltre gli Urali per garantire la produzione bellica). I tedeschi avanzavano sempre di più nel cuore dello sterminato paese sovietico ma contemporaneamente si allungavano anche le distanze tra il fronte e le retrovie. Così i rifornimenti si fecero sempre più difficili e con il sopraggiungere del terribile inverno russo le condizioni per gli invasori si fecero pribitive. Fu così che nel dicembre del 1941, Stalin mobilitò i Russi per la difesa della Patria e bloccò l'offensiva tedesca davanti a Leningrado, assediata per ventotto mesi, e a Mosca. Il rigido inverno russo aveva vinto ancora una volta, sfatando il piano di una "guerra lampo".
Per l'esercito italiano, la campagna in Russia si trasformò in un vero incubo: 90.000 morti e oltre 40.000 feriti.
1.3. Gli Stati Uniti entrano in guerra
Un evento decisivo per le sorti della guerra fu il ruolo svolto dagli Stati Uniti. Inizialmente questi avevano sostenuto solo economicamente Francia e Gran Bretagna, ma non erano coinvolti direttamente nel conflitto.
Quando però il 7 dicembre 1941, Il Giappone (che aveva già occupato l'Indocina francese), senza dichiarare guerra, attaccò la flotta americana a Pearl Harbor, gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone. Fu l'inizio di una nuova fase del conflitto.
1.4. L'avanzata del Giappone.
Mentre gli Stati Uniti si mobilitavano, il Giappone occupò diversi territori, tra cui la Malesia, Hong Kong, le Filippine, Singapore, le Indie olandesi e la Birmania (Myanmar), minacciando anche l'India britannica. Nel sud del Pacifico, attaccarono l'Australia e occuparono le vicine isole Salomone.
Anche se non avevano un piano di sterminio razziale come quello nazista, i Giapponesi perpetrarono violenze e pulizie etniche nei territori occupati, causando la morte di tra le 150.000 e le 300.000 persone.
1.5. La riscossa degli Alleati e lo sbarco in Sicilia
Il 1942, fu l'anno in cui le sorti della guerra iniziarono a cambiare. Tra il 1942 e il 1943, tre importanti battaglie segnarono questa svolta:
Nel 1943 cominciò la conquista da parre degli Alleati dei territori nemici: tra il 9 e il 10 luglio 1943, sbarcarono in Sicilia, preparandosi per la vittoria finale.
Nello stesso anno Stalin, Churchill e Roosevelt, riunitisi a Teheran, concordarono la strategia per il mondo post-bellico e decisero di aprire un secondo fronte in Europa.
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