L'Orlando furioso
L'Orlando furioso è un poema cavalleresco in quarantasei canti per un totale di quasi 40.000 versi endecasillabi suddivisi in ottave, cioè strofe di otto versi. Iniziato tra il 1504 e il 1506, ebbe varie edizioni (nel 1516 e nel 1521) fino a quella definitiva nel 1532.
L'Orlando furioso si ricollega al cosiddetto "ciclo carolingio", un insieme di poemi cavallereschi (della seconda metà dell'XI secolo), il primo e più famoso dei quali è la Chanson de Roland ("Canzone di Orlando"). Questi poemi sono incentrati sulla figura del paladino Orlando, cavaliere di Carlo Magno, caduto nel 778 in un'imboscata a Roncisvalle. In queste opere, Orlando viene presentato come un guerriero valoroso, difensore della cristianità, e fedelissimo di Carlo Magno.
L'opera dell'Ariosto è una continuazione di un'altra opera, l'Orlando Innamorato di Mattea Maria Boiardo che aveva introdotto un'importante novità. Infatti nell'opera del Boiardo oltre al tema cavalleresco, tipico del ciclo bretone, è presente il tema dell'amore e della magia che normalmente apparteneva alla tradizione del "ciclo arturiano" o "bretone", una serie di opere incentrate sulla figura di re Artù.
Il poema porta alle estreme conseguenze le novità del Boiardo: qui infatti Orlando non solo è innamorato ma addirittura impazzisce per amore!
Il contenuto
L'Orlando furioso si apre con la fuga di Angelica dall'accampamento cristiano, inseguita da Orlando e da altri cavalieri cristiani e saraceni innamorati di lei e prosegue con una serie di vicende molto variegate. Per semplificare possiamo raggruppare il tutto in i tre filoni narrativi principali:
Perché l'Orlando furioso è importante
Il Furioso si presenta dunque come opera simbolo di un mondo, quello cortigiano e rinascimentale, proprio al momento della sua crisi: lo sguardo all'indietro e il tono nostalgico dell'incipit rivela già un rimpianto per una civiltà al tramonto, devastata dalle incursioni straniere.
Tutta l'opera però sembra trasmettere un importante messaggio: l'uomo è destinato ad inseguire invano i propri desideri, che siano la ricerca dell'onore o il possesso di beni materiali. Tutti i personaggi rincorrono qualcosa d'inafferrabile, che compare e subito sparisce. Come dice Remo Ceserani: “Nessuno trova quello che cerca. Tutti trovano quello che non cercano.”
Lingua e stile
Caratteristica fondamentale dell'opera è il continuo intrecciarsi delle vicende dei diversi personaggi, che costituiscono molteplici fili narrativi, tutti armonicamente tessuti insieme.
Dal punto di vista squisitamente linguistico, l'Orlando furioso adotta, seguendo i canoni proposti dal Bembo, il toscano letterario.
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