Nel mezzo del cammin di nostra vita, da Inferno I, vv 1-12


Commento

Contesto, argomento, messaggio

Il Primo canto dell'Inferno (la prima cantica) è quello che funge da proemio della Divina Commedia.

Sintesi del Canto I

Dante si ritrova perso in una selva oscura, simbolo del peccato (ma secondo molti puà significare semplicemente la mancanza di rettitudine). La boscaglia è così intricata che non riesce a trovare la via della salvezza. Non si rende ben conto di come vi sia entrato ma questa provoca in lui profonda angoscia e paura. Fortunatamente giunge ai piedi di una collina illuminata dal sole, simbolo della Grazia. Questa visione lo conforta e si sente come un naufrago che, scampato alla tempesta, si volge dalla riva per osservare le onde che ha evitato. Dopo un breve riposo, si prepara a inerpicarsi su per il colle, simbolo della sua salvezza, ma improvvisamente si trova bloccato da tre fiere: una lonza, un leone e una lupa (che rappresentano la lussuria, la superbia e l'avarizia). Questi ostacoli lo costringono a ritirarsi verso il basso.

In suo soccorso appare l'ombra di un uomo: si tratta di Virgilio, il poeta latino e simbolo della ragione umana. Dante prega Virgilio di salvarlo, e questi lo esorta a seguire un percorso alternativo. Virgilio spiega che la semplice intenzione di liberarsi dal peccato non è sufficiente; occorre approfondire la conoscenza delle radici del bene e del male. In attesa dell'arrivo del "veltro" per sconfiggere la lupa, Virgilio si offre come guida, per mostrandogli le pene dell'Inferno e le espiazioni gioiose delle anime nel Purgatorio, destinate a salire in Paradiso. Se Dante vorrà vedere i beati, una guida più degna di lui (Beatrice, simbolo della Grazia) lo accompagnerà, poiché Dio non permetterà a un pagano di varcare la porta del Cielo.

Rinfrancato dalle parole di Virgilio, Dante si dichiara pronto a seguirlo, iniziando così il viaggio verso la salvezza.

Argomento dei versi 1-12

Nella prima delle quattro terzine qui proposte (vv 1-12), Dante racconta l'inizio del suo viaggio in seguito allo smarrimento nella "selva oscura"; nella seconta e terza strofa il Poeta indugia su quanto sia difficile parlare di questo evento che al solo ricordo rinnova la paura ma dice che nonostante tutto lo farà allo scopo di racconatre del bene che vi incontrò: è il concetto di commedia stessa, che da un inizio duro e difficile si coronerà con un lieto fine; nella quarta strofa Dante dice che non ricorda bene come fece a smarrirsi a causa di un torpore dei sensi che gli fece perdere la verace via.

Messaggio

Il messaggio contenuto in questi primi versi con cui Dante apre la Commedia è molto potente: più o meno all'età di 35 anni (nel mezzo del cammin di nostra vita), in seguito allo smarrimento nel peccato (la selva oscura) il Poeta ha perso la rettitudine (la diritta via). Spiegare cosa gli sia successo è molto difficile perché il peccato è atroce poco meno della morte e perché quando si è smarrito non era guidato dalla ragione (era pien di sonno; il sonno della ragione).

E' importante notare che la vicenda che Dante narra, pur riferita apparentemente solo a se stesso, riguarda tutta l'umanità ed è forse per questo che Dante comincia dicendo nostra vita e non mia vita. Inoltre c'è da notare Dante parla di retta via che era smarrita, non perduta: un modo elegante per dire che c'è sempre una speranza di salvezza.

 

Lingua, stile e forma metrica

Terzine di versi endecasillabi a rima incatenata – ABA, BCB,…YZY, Z.

Al verso 5 è presente un'alliterazione (una figura retorica che consiste nella ripetizione dello stessa lettera in parole vicine.

 

Parafrasi e note utili per il commento

 


 

TESTO PARAFRASI
  1. Nel mezzo del cammin di nostra vita
  2. mi ritrovai per una selva oscura,
  3. che la diritta via era smarrita.

  4. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
  5. esta selva selvaggia e aspra e forte
  6. che nel pensier rinova la paura!

  7. Tant'è amara che poco è più morte;
  8. ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
  9. dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

  10. Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
  11. tant'era pien di sonno a quel punto
  12. che la verace via abbandonai.

  13.  
  1. A metà del cammino della vita
  2. mi ritrovai in un buio bosco
  3. perché avevo perso il giusto percorso.

  4. Ahimé, com'è difficile dire com'era
  5. questo bosco selvaggio, incolto e inaccessibile,
  6. che al solo pensiero fa tornare in me l'orrore!

  7. [la selva] È tanto angosciante che la morte lo è poco di più;
  8. ma per dire del bene che vi trovai,
  9. parlerò [prima] delle altre cose che lì ho viste.

  10. Non so descrivere come vi entrai
  11. tanto ero assonnato nel momento
  12. in cui abbandonai la strada giusta.

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