1. Come si sono formate l'Europa e l'Italia?
Grazie alla geologia, la scienza che studia le rocce, e alla geofisica, che studia i fenomeni fisici terrestri, è stato possibile ricostruire la storia del nostro Pianeta e chiarire come si sono formati i continenti.
I geofisici hanno elaborato una teoria per spiegare il fatto che la superficie terrestre è in costante mutamento, detta teoria della tettonica a placche. Secondo questa teoria, la crosta terrestre è composta da una serie di placche in continuo movimento che si allontanano o si scontrano tra loro.[IMG]
La formazione dell'Europa è legata allo scontro della placca euroasiatica con quelle americana e africana [IMG]da cui sono nate le montagne; e dall'accumularsi di detriti di rocce trasportati dai fiumi che ha determinato la nascita delle più estese pianure europee. La parte più antica d'Europa è quella più a nord e, poiché qui l'erosione ha avuto modo di agire per più tempo, questa ragione è quella che presenta i rilievi meno elevati.
Oggi l'Europa è un continente [IMG] situato nell'emisfero boreale che si estende per poco più di 10.000.000 di kmq (è il secondo continente più piccolo al mondo). E' bagnata a nord dall'Oceano Atlantico, a sud dal Mar Mediterraneo e ad est è divisa dall'Asia dai monti Urali.
Ovviamente, anche la formazione dell'Italia è legata allo scontro della placca euroasiatica con quella africana. Questo scontro infatti ha provocato la nascita delle catene montuose delle Alpi e degli Appennini. In seguito, grazie all'effetto della sedimentazione provocata dall'azione dei fiumi, si sono formate le zone pianeggianti ai piedi di queste due catene montuose, conferendo così all'Italia il suo aspetto attuale.
. I terremoti
Parlando della teoria della tettonica a placche è opportuno parlare anche dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche.
Per capire come nascono bisogna partire dalle placche terrestri. Queste infatti, quando vengono in contatto, si comprimono accumulando energia. La superficie sulla quale i due blocchi di crosta scivolano l’uno sull’altro è detta piano di faglia. Ad un certo punto, l'energia accumulata in precedenza si libera improvvisamente diffondendosi nel sottosuolo sotto forma di vibrazioni chiamate onde sismiche. Le onde, che partono da un punto chiamato ipocentro, si diffondono in maniera concentrica toccando anche la superficie terrestre in un punto che viene chiamato epicentro. E qui che avvengono i danni maggiori.
I terremoti non sono tutti uguali: alcuni sono più forti di altri. L'intensità dei terremoti può essere misurata con due scale: la scala Mercalli e la Richter. La prima misura l'intensità dei terremoti rilevandone l'effetto sul territorio ed è articolata in 12 gradi; la seconda misura la quantità di energia rilasciata (= magnitudo) e non ha un limite massimo.
Lo strumento che misura l'intensità di un terremoto si chiama sismografo.
. I vulcani [IMG]
Anche i vulcani sono provocati dai movimenti delle placche. E' per questa ragione che anche questi si trovano (per la maggior parte) lungo le linee di contatto delle placche. I vulcani nascono da spaccature della crosta terrestre da cui fuoriescono lava, gas, ceneri e lapilli. Il vulcano acquisisce la forma che tutti conosciamo proprio a seguito della sua attività che eruzione dopo eruzione sedimenta la lava sui suoi fianche. Il vulcano al suo interno presenta una camera magmatica dove si conserva la lava e un camino che collega la camera all'esterno tramite un'apertura chiamata cratere. L'eruzione vera e propria avviene quando nella camera magmatica i gas e la lava presenti cominciano ad esercitare una pressione così forte contro la roccia che chiude il camino da farla saltare. Ha così inizio l'eruzione.
Esistono tanti tipi di vulcani come quelli a condotto centrale o lineari ed esistono anche vulcani sottomarini. Una importante differenza tra i vulcani riguarda la loro attività. Esistono vulcani attivi, quiescenti o spenti. Quelli attivi come l'Etna [link] eruttano frequentemente; quelli quiescenti come il Vesuvio sono in fase di riposo ma ci si attende prima o poi un'eruzione; quelli spenti sono vulcani la cui ultima eruzione risale a oltre 10.000 anni fa e da cui non ci si aspetta più nessuna attività.
2. Che caratteristiche hanno le montagne europee? [IMG]
Come già detto, le montagne sono rilievi superiori ai 600 metri. Nascono a causa del sollevamento della crosta terrestre prodotto dallo scontro di due placche. Il processo che porta alla nascita delle montagne è detto orogenesi.
Il 12,6% del territorio europeo è montuoso. I monti dell'Europa settentrionale, come i Pennini, i Grampiani, i Cambrici e le Alpi Scandinave, sono i più antichi e meno elevati. I monti dell'Europa meridionale, come le Alpi e i Pirienei, sono più giovani ed elevati.
Sulle Alpi, al confine tra Italia e Francia, si trova il Monte Bianco (4807 m), la vetta più alta del continente.
3. Che caratteristiche hanno le montagne italiane? [Youtube]
Circa un terzo del territorio (35,2%) italiano è montuoso. I principali sistemi montuosi sono due: le Alpi, a nord che seguono un andamento est-ovest e gli Appennini che invece attraversano l'Italia da nord a sud e costituiscono una sorta di colonna vertebrale della penisola. Bisogna però ricordare che in Italia esistono altri gruppi montuosi che non appartengono a queste due catene come ad esempio le montagne della Sardegna che si sono formate in tempi molto più antichi.
4. Che caratteristiche hanno le colline europee?
In Europa le colline occupano il 28,9% del territorio e possono avere origini diverse.
5. Che caratteristiche hanno le colline italiane? [img]
In Italia, le colline sono il paesaggio più comune in quanto occupano il 41,6% del territorio. Sono presenti in quasi tutte le regioni italiane e sono fortemente antropizzate. Spesso sono luoghi tipici di produzione di eccellenti vini e di olii di grande qualità oltre a costituire un'importante attrazione turistica.
In Italia sono presenti colline sia di natura morenica come quelle della Brianza, sia di origine vulcanica come i Colli Albani laziali, sia di origine tettonica come le Murge in Puglia.
6. Che caratteristiche hanno le pianure europee? [IMG]
Le pianure sono parti pianeggianti della superficie terrestre che non superano i 200-300 metri di altitudine. Si originano per cause diverse, legate sia a forze naturali endogene sia esogene. In base alla loro origine vengono classificate in alluvionali, tettoniche, vulcaniche, da erosione etc.
Oltre la metà del territorio europeo (58,5%) è pianeggiante. Le più grandi pianure si concentrano nella parte centrale dell'Europa estendendosi quasi ininterrottamente dall'Oceano Atlantico ai Monti Urali. A nord sono quasi del tutto assenti mentre a sud hanno dimensioni ridotte e si concentrano soprattutto lungo le coste.
7. Che caratteristiche hanno le pianure italiane? [IMG]
In Italia le pianure occupano meno di un quarto della superficie totale (23,3%) del territorio. La pianura più estesa è la Pianura Padana che è anche la più vasta dell'Europa meridionale. E' situata tra le Alpi e l'Appennino Settentrionale e prende il nome dal fiume Po che vi scorre. La seconda pianura più grande è il Tavoliere delle Puglie formatasi per sollevamento del fondale marino ed è attraversata da corsi d’acqua la cui portata non permette la navigazione.
Nel resto dell'Italia le pianure hanno dimensioni molto contenute e sono concentrate prevalentemente lungo le coste.
8. Che caratteristiche hanno i fiumi europei? [VIDEO]
L'Europa è ricca di fiumi la cui portata varia molto a seconda dei luoghi e delle stagioni dell'anno.. La portata è la quantità d'acqua che scorre in una sezione del fiume in un secondo e dipende dallo scioglimento dei ghiacciai presso la sorgente e dalla maggiore o minore quantità di pioggia che alimenta il fiume.
I più lunghi fiumi europei sono il Volga (3531 km) e il Danubbio (2860 km). I fiumi dell'Europa meridionale che sfociano nel Mar Mediterraneo, sono più brevi e hanno una portata minore.
9. Che caratteristiche hanno i fiumi italiani? [VIDEO][IMG]
In Italia la maggior parte dei fiumi è breve, a causa della vicinanza dei monti al mare. I fiumi più lunghi nascono dalle Alpi. Il principale di questi è anche il fiume più importante d'Italia: il Po (652 km). Il Po nasce dal Monviso sulle Alpi, scorre nella Pianura Padana (che ha creato grazie alla sua azione di deposito dei detriti) e sfocia con un ampio delta nell'Adriatico.
A seconda che nascano sulle Alpi o sugli Appennini i fiumi si distinguono in fiumi di origine alpina e appenninica. I primi rispetto ai secondi sono più lunghi e con una portata d'acqua superiore. Oltre al Po, tra i fiumi di origine alpina ricordiamo l'Adige, l'Adda e il Piave (noto come il Fiume sacro alla Patria); tra quelli di origine appenninica vanno ricordati il Tevere (attraversa Roma), l'Arno (passa per Firenze), l'Ombrone, il Metauro, il Tronto, l'Ofanto, il Sele e il Volturno.
10. Che caratteristiche hanno i laghi europei? [VIDEO]
Un lago è uno specchio d'acqua, di solito dolce, racchiuso in una cavità della superficie terrestre. I laghi hanno origini diverse, legati all'azione di forze endogene, esogene oppure all'azione dell'uomo. A seconda delle differenti origini, si classificano in glaciali, tettonici, vulcanici, carsici, di sbarramento e litoranei.
L'Europa è molto ricca di laghi, la maggior parte dei quali è concentrata nell'Europa settentrionale mentre nella parte meridionale i laghi sono di più modesta estensione. Il più grande lago europeo è il Lago Ladoga in Russia. Anche il Mar Caspio può essere considerato un enorme lago salato posto al confine tra Europa e Asia.
11. Che caratteristiche hanno i laghi italiani? [VIDEO] [IMG]
In Italia i laghi sono numerosi ma poco estesi e si concentrano per la maggior parte a nord, nella regione alpina. I più estesi sono il Lago di Garda (il più esteso d'Italia), il Lago Maggiore e il Lago di Como.
12. Che caratteristiche hanno i mari europei? [IMG] [VIDEO]
L'Europa può essere considerata una grande penisola (ha infatti uno sviluppo costiero di 38000km). Infatti è bagnata dal mare su tre lati: a nord dal Mar Glaciale Artico, a ovest dall'Oceano Atlantico, e a sud dal Mar Mediterraneo. Ad ognuno di questi mari possiamo far corrispondere una regione marittima con proprie caratteristiche.
La regione del Mar Glaciale Artico è caratterizzata da numerose isole e arcipelaghi e da coste ghiacciate per buona parte dell'anno.
La regione dell'Oceano Atlantico è molto vasta e comprende anche il Mar di Norvegia, il Mare del Nord, e il Mar Baltico; in questa regione si affacciano alcuni dei più grandi porti d'Europa.
La regione del Mar Mediterraneo che comprende anche il Mar di Marmara, il Mar Nero, e il Mar d'Azov è caratterizzata dal fatto di essere quasi completamente circondata dalla terraferma: è collegata all'Oceano Atlantico dallo stretto di Gibilterra e all'Oceano Indiano tramite il Canale di Suez (artificiale). Il Mar Mediterraneo prende nomi specifici nelle sue varie parti: intorno all'Italia è chiamato Mar Adriatico, Mar Tirreno, Mar Ionio. Attorno al Mar Mediterraneo si sono sviluppate alcune delle più grandi civiltà della storia.
In queste aree sono presenti anche numerose isole e penisole. Le penisole più importanti sono la Penisola Scandinava e la Penisola dello Jutland a nord, la Penisola Iberica, la Penisola Italiana e la Penisola Balcanica a sud e (molto più piccole) la Penisola Bretone e la Normandia a ovest.
Le isole più importanti sono la Gran Bretagna (la più grande d'Europa), l'Irlanda e l'Islanda a nord e la Sicilia, la Sardegna la Corsica, Creta e Cipro a sud
13. Che caratteristiche hanno i mari italiani? [VIDEO] [IMG]
L'Italia si trova nel cuore del Mediterraneo e possiede oltre 7.000 km di coste generalmente basse e sabbiose intervallate da tratti di costa alta e rocciosa. I principali mari italiani sono l'Adriatico a est, il Tirreno a ovest, e lo Ionio (il più profondo) a sud.
Oltre alle due grandi isole, Sicilia (la più grandi del Mediterraneo) e Sardegna, appartengono all'Italia anche numerosi arcipelaghi come le Tremiti (Puglia) e le Eolie (Sicilia).
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