Elisabetta I riafferma la Chiesa anglicana e dichiara il suo rispetto per il Parlamento
In Inghilterra convivevano una maggioranza anglicana, una minoranza puritana e una cattolica. Dopo il breve regno di Edoardo VI, figlio di Enrico VIII, nel 1553 salì al trono la cattolica Maria detta la Sanguinaria. Questa perseguitò i puritani, cercò di far prevalere il cattolicesimo e sposò il cattolico Filippo II, erede al trono di Spagna.
Maria la Sanguinaria però regnò poco (a causa di un cancro) e alla sua morte, nel 1558, salì al trono la sorellastra Elisabetta I, una donna particolarmente intelligente e risoluta che in campo religioso perseguì una politica completamente diversa: ristabilì il primato della Chiesa anglicana, la tolleranza verso i puritani e proibì il cattolicesimo.
I corsari arricchiscono la regina, che fa costruire una flotta contro la Spagna e sconfigge l’invincibile armata
Elisabetta I fu risoluta anche in politica estera. Capita l'importanza del commercio transoceanico, si dedicò con tutte le sue forze a cercare di controllarlo, anche se ciò significava mettersi in concorrenza con la potentissima Spagna. Per raggiungere il suo scopo non esitò a servirsi dei corsari a cui affidò il compito di attaccare le basi e le navi spagnole per impossessarsi dell’oro e dell’argento provenienti dall'America. I corsari tenevano parte del bottino per se stessi e ne restituivano la restante parte alla corona. Grazie a questo denaro la regina costruì una flotta in grado di competere con quella spagnola.
Altrettanto astuta fu nei confronti di Filippo II. Questo infatti, rimasto vedovo di Maria la Sanguinaria, sperò invano di sposare Elisabetta che invece, temporeggiando e illudendolo, prendeva tempo per realizzare la sua flotta e per perseguire i suoi piani. Quando (1587) il Parlamento inglese votò la condanna a morte della cattolica Maria Stuart, regina di Scozia, qundo Elisabetta appoggiò in maniera aperta la rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna e quando Filippo II scoprì che i corsari agivano per ordine diretto della sovrana si giunse allo scontro.
Nel 1588 Filippo II diede ordine all’Invincibile Armata (una flotta di 130 navi) di occupare l’Inghilterra ma, grazie all'abilità della agile flotta inglese e a causa di tremende tempeste che si abbatterono sugli spagnoli, il suo piano fallì. Fu un colpo terribile per la Spagna (alla pace si giunse solo nel 1604) che segnò la definitiva l'inizio del suo tramonto e l'ascesa della potenza navale e commerciale inglese.
Dopo la “Gloriosa Rivoluzione” l’Inghilterra fonda lo Stato Parlamentare
Elisabetta morì nel 1603, senza eredi, e la Corona d’Inghilterra passò agli Stuart che si dimostrarono dei cattivi governanti: Giacomo I Stuart tentò di ripristinare con la forza il cattolicesimo e il suo successore, Carlo I, causò addirittura una Guerra civile che si concluse con la sua sconfitta e la sua decapitazione.
Il capo dei rivoltosi, Oliver Cromwell, proclamò la democrazia, ma si comportò come un dittatore e alla sua morte fu proclamata nuovamente la monarchia. Anche questa volta il monarca, tentò di calpestare il Parlamento così, in seguito ad una nuova rivolta, gli inglesi offrirono la Corona al principe protestante olandese Guglielmo d’Orange, purché rispettasse le libertà. Nel 1688 Guglielmo sbarcò in Inghilterra e firmò il Bill of Rights che definì i diritti fondamentali del Parlamento.
Nacque in questo modo un modello di Stato del tutto nuovo e originale: lo Stato parlamentare (o costituzionale). Poco prima, inoltre, era stato ribadito lo Habeas Corpus, uno dei fondamenti delle libertà politiche e civili inglesi.
L’Olanda si libera degli Spagnoli e diventa una Repubblica parlamentare
Nel frattempo cresceva in potenza anche l'Olanda. Questa infatti, dopo aver vinto la Guerra d’indipendenza contro la Spagna, si diede un governo repubblicano basato sulla tolleranza e, come gli inglesi, si lanciò alla conquista commerciale degli oceani stabilendo basi commerciali in Asia, Sudafrica, America, Giappone e soprattutto nelle Indie orientali
Materiali e risorse varie
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