Sovraesposizione a internet e ai social network, rischi e benefici


Introduzione

L’essere connessi ad internet è ormai parte integrante della quotidianità di adulti e ragazzi.  All'inizio ci si collegava solo per inviare una mail o consultare un sito internet con il proprio computer ma adesso, con la diffusione degli smartphone, la pratica del collegamento è frequente e direttamente connessa all'uso dei social network. Anzi, non si esagera se si afferma che si è sempre connessi, che non esiste momento della giornata in cui non ci si stacchi dalla rete. Così succede che anche di notte, tenendo il cellulare acceso, si rimane connessi e si continua a ricevere e a rispondere ai messaggi!!!

Questo modo di vivere presenta dei vantaggi ma anche degli svantaggi che spesso sono legati non solo alla qualità dei siti consultati e delle applicazioni utilizzate, ma anche alla quantità di tempo speso per rimanere connessi. Ed è proprio su  quest'ultimo aseptto, sui rischi connessi da sovraesposizione alla rete,  che ci si vuole soffermare in questo breve scritto.

Sì, perché sebbene grazie al lavoro di media e opinione pubblica si è sempre più sensibilizzati su problemi come il cyberbullismo e l'hate speech, il problema della sovraesposizione ad internet non è affrontato con altrettanta determinazione perché spesso non se ne percepisce bene l'entità. Ma procediamo con ordine.

 

Quanto tempo trascorriamo connessi

Che si passi molto tempo connessi è ormai un dato di fatto confermato da diverse fonti. Secondo studi abbastanza recenti (Digital 2019) "in media, ciascuno di noi, ogni giorno, trascorre 6 ore e 42 minuti connesso alla rete, di cui 2:15 ore attraverso dispositivi mobile.Nell’arco di un anno, passiamo 100 giorni attaccati al computer o allo smartphone, circa il 27% di tutto il tempo che abbiamo a disposizion" [fonte La Stampa].

Se poi ci si sofferma sui dati relativi a giovani e adolescenti e si va a vedere quanto tempo passano sui social il quadro è ancora più preoccupante. "Il 79% dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorre più di 4 ore al giorno sui social, ossia 28 ore a settimana, 120 ore al mese, due interi mesi in un anno." [fonte Il Sole 24 ore]

 

La sovraesposizione ad internet e ai social è un male

Detto questo vien da chiedersi se passare molto tempo connessi e sui social sia in sè un male. Ebbene la risposta è sì; passare tanto tempo connessi a internet è un male ed è ormai un dato di fatto accertato da diversi studi. E questo, lo ribadiamo, indipendentemente dal sito che si sta consultando o dal video che si sta guardando.

Si va da problemi di salute che riguardano il fisico come i danni che la luce blu del cellulare può provocare alla vista, o la tendinite al polso o l'atrosi provocata dal "pollice da smartphone" o addirittura l'obesità e l'ipertensione; fino ad arrivare a problemi di tipo psicologico  come il senso di inadeguatezza, l'ansia e addirittura varie forme di dipendenza come  la FOMO (Fear Of Missing Out) che è la paura di essere esclusi che porta i ragazzi a monitorare costantemente le proprie bacheche; o la nomofobia o cellularomania che indica una vera e propria difficoltà a staccarsi dal telefono. È stato calcolato che il 53% di chi utilizza lo smartphone manifesta stati d’ansia quando rimane a corto di batteria, di credito o senza copertura di rete, a cui va aggiunta la paura di non esser raggiungibili. [fonti Androkronos Sanità informazione]

 

Ma come mai i ragazzi passano così tanto tempo connessi?

Le ragioni sono diverse. Sicuramente ci si collega ad internet per necessità quali seguire una lezione, effettuare una ricerca, rispondere ad una mail. Ma basta chiedere ai ragazzi per quale ragione passino così tanto tempo collegati per capire chiaramente che il motivo di tale sovraesposizione è la noia, la mancanza di alternative.

C'è poi l'abitudine e le impostazioni famigliari. "Da un sondaggio condotto nel nostro paese dal Centro per la Salute del Bambino Onlus emerge che la presenza dello smartphone in famiglia è arrivata a un rotondo 100% (la televisione è al 95%) e il tablet al 68%. Nel secondo anno di vita, il 60% dei genitori lascia usare il cellulare o lo smartphone ai figli e nella fascia fra i 2 e i 5 anni questa percentuale sale gradualmente fino a sfiorare l’80%. Se nei primi anni di vita la situazione è questa, difficile pensare che negli anni a venire se ne farà a meno, costi quel che costi. " [Fonte Ninjamarketing]

 

Che cosa fare allora? Quanto rimanere connessi? Come evitare la dipendenza?

Uno dei consigli che gli esperti forniscono per combattere questi disturbi è quello di staccarsi dal telefono per brevi periodi durante l’anno.

"Per Cassidy-Bushrow, tra gli autori del lavoro e ricercatore all'Henry Ford's Department of Public Health, la chiave del problema starebbe nella moderazione. "E' importante che i ragazzi si prendano delle pause da computer e smartphone e facciano attività fisica - raccomanda l'esperta - Consiglio ai genitori di porre dei limiti almeno in casa al tempo che i propri figli passano su Internet. Credo che 2 ore al giorno, per 5 giorni la settimana, sia un buon compromesso". [fonte Androkronos ]

Quello delle due ore al giorno come limite massimo per l'utilizzo dei dispositivi connessi alla rete sembra un dato altamente condivisibile che emerge da diversi studi. Alcuni vanno anche oltre e sembrano anche più severi. "Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health, infatti, 120 minuti sono il massimo consentito per proteggere le capacità celebrali dei più piccoli e non si parla solo di smartphone, ma di qualunque dispositivo, compresi videogiochi e televisione." [fonte www.greenme.it]

"La no-profit Social Warning - Movimenti etico digitale, ha elaborato anche quattro consigli utili, per le famiglie. Primo: attenzione al tempo di uso. Esistono numerose funzionalità e app che permettono di tenere traccia delle ore passate davanti allo schermo, è possibile anche impostare notifiche o blocchi quando si eccede un determinato numero di ore (utile specialmente nel caso di dispositivi utilizzati dai più giovani). Secondo, stabilire delle “no-smartphone-zones”: creare delle vere e proprie zone della casa dove il telefono “non può entrare” può dare un aiuto significativo nel limitarne l’uso. Vietato tenere il telefono sul tavolo durante i pasti. Terzo: tenere lontano il telefono quando siamo alla guida e, quarto: disattivare le notifiche. Questo è un modo semplice ed efficace per frenare il circolo vizioso che ci spinge a controllare il telefono in continuazione." [fonte Il Sole 24 ore]

 

Che cosa perdiamo?

Rimanere tanto tempo connessi inoltre ci priva almeno in parte della nostra identità. Tutto il tempo speso su internet ci ha portato al paradosso di conoscere usanze e costumi lontani ma nel contempo si sono perse usanze e tradizioni locali di cui, soprattutto i ragazzi, sono completamente all'oscuro.


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