I segni grafici di punteggiatura o interpunzione servono per rendere nello scritto le pause e le intonazioni del parlato. Per indicare le pause si usano la virgola, il punto e virgola, i due punti, il punto fermo. Per indicare l'intonazione usiamo il punto interrogativo, il punto esclamativo, e i puntini di sospensione.
i segni di punteggiatura sono i seguenti:
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punto |
.
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puntini di sospensione |
...
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virgol |
,
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virgolette |
" "
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punto e virgola |
;
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parentesi |
() []
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due punti |
:
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trattino |
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punto interrogativo |
?
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lineetta |
-
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punto esclamativo |
!
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asterisco |
*
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Il punto o punto fermo
Il punto indica una pausa lunga, la fine di un periodo. Dopo il punto si usa sempre la lettera maiuscola. Si usa:
- per concludere una frase: Penso che pioverà.
- nelle abbreviazioni: sig. = signor, dott = dottor, pag. = pagina;
- nelle sigle: S.p.a. = Società per azioni
La virgola
La virgola indica una pausa breve nel discorso. Si usa:
- per separare gli elementi di una enumerazione: Ho comprato un astuccio, due quadreni, tre penne e quattro pennarelli;
- per isolare i vocativi: Ti prego, Ilario, fai il bravo;
- per isolare gli incisi e le apposizioni: Il buon giorno, come dice il proverbio, si vede dal mattino;
- per separare le proposizioni coordinate di un periodo: Lucia si sedette, si accese una sigaretta, prese il telefono e compose il numero di Antonio;
- per separare le proposizioni coordinate introdotte da ma, però, tuttavia ecc.:Si è fatto tardi, però è uscito ugualmente;
- per separare le proposizioni subordinate introdotte dalle congiunzioni se, anche se, mentre, quando, sebbene: Andò a lavorare, benché fosse amamalto;
- dopo gli avverbi sì, no, bene: Sì, hai ragione.
Ricorda che la virgola non può mai essere posta
- tra soggetto e predicato;
- tra predicato e complemento oggetto;
- prima di una subordinata relativa che specifica il termine o la frase precedente.
Il punto e virgola
Il punto e virgola indica una pausa più breve del punto e più forte della virgola. Si usa
- per separare le parte di periodo che sintatticamente potrebbero essere considerate indipendenti, ma che, in quanto a pensiero, hanno tra loro stretta correlazione: Il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina (A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno)
- nelle enumerazioni e negli elenchi di elementi costituiti da parole accompagnate da un’apposizione: Le condizioni necessarie alla vita si possono stimare sulla base di alcuni dati: il numero di stelle presenti nella galassia; la frazione di stelle con sistemi planetari; il numero di pianeti adatti allo sviluppo della vita; le frazioni di pianeti in cui si sono sviluppate la vita, l’intelligenza e la civiltà; e il rapporto fra le durate della civiltà e del pianeta (P. Odifreddi, «La Repubblica») Esempi tratti da: http://www.treccani.it
I due punti
I due punti indicano una breve pausa prima di una spiegazione. Si usano:
- per introdurre il discorso diretto (in questo caso seguiti da virgolette o lineette): Giulio Cesare disse: «Il dado è tratto!»
- per spiegare o concludere quanto detto in precedenza: Tutti fecero silenzio: stava per parlare il capo.
- per introdurre un elenco: Il camerierè portò tutto quello che gli avevo chesto: caffè, acqua, cornetto e succo di frutta.
Il punto interrogativo
Il punto interrogativo si pone alla fine di una frase interrogativa e indica che l'intonazione della voce di chi legge deve essere ascendente. E' seguito dalla lettera maiuscola. Si usa.
- per introdurre una domanda o un dubbio: Che ore sono? E se fosse tutto vero?
Il punto esclamativo
Il punto esclamativo indica una pausa lunga e si pone alla fine di una frase esclamativa e indica che l'intonazione della voce di chi legge deve essere discendene per esprimere meraviglia, gioia, dolore. E' seguito dalla lettera maiuscola. Si usa:
- per esprimere un comando, una preghiera, un'invocazione: Finitela!
- per manifestare sentimenti di sorpresa, gioia, dolore etc.: Che bello rivederti!
I puntini di sospensione
I puntini di sospensione (sempre in numero di tre) indicano una sospensione del discorso. Si usano:
- per esprimere imbarazzo, incertezza, meraviglia: In effetti non saprei...
- per fare un'allusione o creare un senso di attesa; Fa' come ti dico, altrimenti...
- per indicare che sono stati abbreviati alcuni passi di un'opera; in questo caso i puntini di sospensione sono inseriti fra parentesi quadre: «.. Don Abbondio (il lettore se n’è già avveduto) non era nato con un cuor di leone. Ma, fin da’ suoi primi anni, aveva dovuto comprendere che la peggior condizione, a que’ tempi, era quella d’un animale senza artigli e senza zanne, e che pure non si sentisse inclinazione d’esser divorato. […] Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s’era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d’esser in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro. Aveva quindi assai di buon grado ubbidito ai parenti che lo vollero prete. […]Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti, e nel cedere in quelli che non poteva scansare. Neutralità disarmata in tutte le guerre che scoppiavano intorno a lui…»