E' evidente che per raggiungere lo sviluppo sostenibile è fondamentale porre molta attenzione al tema della salute e garantire una vita sana e il benessere di tutti a tutte le età.
Infatti, secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute è il bene più prezioso per l’individuo: determina infatti lo sviluppo dell’uomo in tutte le sue fasi, dal benessere psico-fisico all’accesso ai percorsi di istruzione e formazione professionale. Le persone in buona salute sono infatti in grado di imparare, lavorare e sostenere se stessi e le loro famiglie.
In questi anni, sono stati fatti grandi progressi per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni legate alla mortalità infantile e materna; sono stati compiuti significativi progressi nell’accesso all’acqua pulita e all’igiene, nella riduzione della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della diffusione dell’HIV/AIDS. Ma nonostante ciò, sono necessari molti altri sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo.
Ancora oggi infatti molti bambini muoiono prima di compiere il quinto anno di età per motivi come una semplice malattia infettiva o una complicazione durante il parto. La vicinanza degli ospedali, la disponibilità dei medici, la possibilità per tutti di curarsi gratuitamente, sono servizi che troppo spesso diamo per scontati. In verità non lo sono affatto come non lo è vivere in un ambiente pulito che non ci avveleni attraverso l'aria, il suolo o l'acqua. In molti Paesi crescere in salute e sentirsi bene sono un lusso riservato a pochi.
Anche in questo contesto non si snetterà mai di insistere sull'importanza dell'istruzione. Si calcola che i figli di madri istruite – anche di coloro che hanno completato soltanto la scuola primaria – hanno più probabilità di sopravvivere rispetto ai figli di madri senza alcuna istruzione.
Di seguito un estratto di dati su cui riflettere (fonte unric.org).
Fatti e cifre
Salute infantile
• Ogni giorno muoiono 17.000 bambini in meno rispetto al 1990; tuttavia, ogni anno continuano a morire più di sei milioni di bambini prima del compimento del quinto anno d’età
• Dal 2000, i vaccini contro il morbillo hanno prevenuto quasi 15,6 milioni di morti.
• Nonostante decisi progressi a livello globale, una porzione crescente delle morti infantili avviene in Africa subsahariana e nell’Asia meridionale. Quattro su cinque morti infantili avvengono in queste regioni
• I bambini nati in situazioni di povertà hanno quasi il doppio delle probabilità di morire prima del compimento del quinto anno d’età rispetto ai bambini nati nelle famiglie più ricche
• I figli di madri istruite – anche di coloro che hanno completato soltanto la scuola primaria – hanno più probabilità di sopravvivere rispetto ai figli di madri senza alcuna istruzione.
Materiali e risorse varie
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