Scomparsi i predatori, gli echinodermi proliferano a scapito delle "foreste" di alghe. Ma la cucina giapponese potrebbe essere una delle chiavi per ristabilire l'equilibrio marino
Attenti ai ricci. E no, non solo d'estate, quando si cammina sugli scogli. Soprattutto dove sembra siano diventati troppi. Il quotidiano britannico The Guardian stima che tra il 2014 e il 2016 i ricci di mare viola (Strongylocentrotus purpuratus) abbiano contribuito a distruggere oltre il 90% delle foreste di alghe in California. Alghe - di cui si nutrono - che, nella lotta agli effetti del cambiamento climatico, hanno il prezioso compito di assorbire la CO2 impedendone il rilascio nell’atmosfera. Senza considerare il ruolo di tutela della biodiversità degli ecosistemi marini: nelle alghe, infatti, vivono e si riproducono molte specie animali.
www.repubblica.it/dossier/ambiente/effetto-terra/2020/02/14/news/sushi_e_ricci_di_mare
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